Presentazione
Molto simili alla città di roccia al Monte Corno, i Castelloni di San Marco sono un insieme di sentieri tra le rocce resi percorribili dai soldati italiani durante la Prima Guerra Mondiale. Il bello di questa escursione è scoprire cosa si trova dietro l’angolo o al di là delle diverse gallerie che si possono trovare, stando però ben attenti a non perdersi o a non farsi del male.

Località di partenza
La località di partenza è Malga Fossetta, all’interno del territorio del comune di Enego. Per raggiungere la malga, da Gallio si seguono le indicazioni per Campomulo; superati i rifugi Campomulo e Campomuletto la strada diventa sterrata e, procedendo sempre per la carreggiata principale. dopo circa 7,5km si arriva a destinazione.
Qui sotto le coordinate del parcheggio:
Coordinate GPS

Complessità dell’escursione + ferrata

Difficoltà tecniche

Difficoltà ambientali

Esposizione

Difficoltà per bambini
Dettagli dell’escursione

Durata: 04:14

Lunghezza: 7.918m

Altitudine max: 1.835m

Altitudine min: 1.635m

Dislivello+: 425m

Cartina Tobacco: 050

Luogo: Altopiano di Asiago
Trekking
Partiti dalla malga troviamo subito le indicazioni per i Castelloni di San Marco. Procediamo quindi verso nord, prima sul fondo di una piccola valle, poi in mezzo al bosco. A 1,7km dalla partenza al bivio si va a destra: qui la salita si fa un po’ più dura ma non è molto lunga. Arrivati quasi alla vetta ci aspetta un segnale CAI che indica l’inizio del labirinto roccioso, che è stato contrassegnato con dei numeri (da 1 a 48) per evitare che i meno esperti rischino di farsi del male o si perdano. Al punto 7 sulla sinistra troviamo una corta galleria che porta direttamente al punto 19: consiglio a chi non si sentisse troppo sicuro di usare questa scorciatoia visto che più avanti, seguendo il percorso, il sentiero si fa più stretto e in certi tratti potrebbe risultare difficile da percorrere. Al punto 16 si trovano una piccola corda metallica e uno scalino per facilitare il passaggio. Proseguendo un bel po’, al punto 35 si trova un galleria più lunga che però non funziona come scorciatoia: attenzione alla testa, perché la volta è abbastanza bassa. Di lì a poco si trovano un paio di passaggi bellissimi all’interno di una galleria naturale per poi sbucare vicino al punto 44, dove si trova una scala a pioli. Da qui in poi il percorso non ha nient’altro di particolare fino alla fine. Finito il labirinto si seguono le indicazioni per Malga Fossetta e a un certo punto, su una piccola terrazza naturale che ci permette di vedere il fondo della Valsugana, troviamo una stele in pietra per commemorare dei soldati caduti. Seguendo il sentiero per il ritorno a un certo punto a un bivio ci sono le indicazioni per il Buso dei Quaranta (che siamo andati a vedere). Se si decide di non andare a vedere questa formazione rocciosa, a un certo punto ci si troverà al primo bivio incontrato all’inizio del percorso. Da qui si procede a destra fino al punto di partenza.
Note
Consiglio di percorrere quest’itinerario quando fa fresco, primavera o autunno, perché in estate, essendo a bassa quota, tende a essere molto caldo. Sconsiglio invece di percorrerlo durante il periodo di disgelo o dopo forti precipitazioni. Noi lo abbiamo percorso a metà giugno, e c’era ancora molta neve nelle parti in ombra.



Gran bel giro da percorrere in modalità fiaba…
e se lo fai mille volte, c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire.
Renato
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