Presentazione
Questa ferrata è una delle due che si possono trovare nel massiccio del Grappa ed è a dir poco spettacolare. Le bellezze di questo percorso sono la zona, la cosiddetta Sass Brusai (una serie di pareti rocciose verticali quasi simili alle controparti che si trovano nelle Dolomiti) e la suddivisione del percorso: un parete da scalare, un tratto di sentiero, un’altra parete, un altro sentiero e così via.

Località di partenza
Il punto di partenza è al termine della Val San Liberale (Pieve del Grappa) e lo si può raggiungere dalla località Fietta di Crespano del Grappa seguendo le indicazioni per San Liberale.
Qui sotto le coordinate del parcheggio.
Coordinate GPS

Complessità dell’escursione + ferrata

Difficoltà tecniche

Difficoltà ambientali

Esposizione

Difficoltà per bambini
Dettagli dell’escursione
Durata: 04.38
Lunghezza: 7306m
Altitudine max: 1528m
Altitudine min: 587m
Dislivello+: 968m
Cartina Tobacco: 051
Luogo: Massiccio del Grappa
Avvicinamento
Dal parcheggio si seguono le indicazioni per il Sacello di San Liberale (io e mio padre non l’abbiamo visitato) lungo una strada asfaltata.
Raggiunta l’ultima casa a circa 650m dall’inizio dell’escursione la strada diventerà sterrata (per fortuna, odio camminare sull’asfalto).
Circa 150m più avanti troviamo un bivio:
– a sinistra si raggiunge l’attacco per la ferrata Guzzella e si trova il sentiero del ritorno, che raggiunge il parcheggio per tutti coloro che voglio percorrere il sentiero dei Sass Brusai fino a raggiungere Cima della Mandria dove si trova la chiesa Vedetta;
– a destra si procede per l’inizio della ferrata Sass Brusai oppure per raggiungere Cima della Mandria.
Ad un certo punto sulla sinistra si trova un cartello che indica il sentiero CAI 153 per raggiungere l’inizio delle ferrata che sarà sempre coperto dal bosco, d’ora in poi la salita si farà sentire parecchio per chi non fosse troppo allenato: io sinceramente ero parecchio in difficoltà, d’altronde è solo la quarta escursione che faccio quest’anno.
Verso la fine del sentiero seguiamo un piccola ma caratteristica cresta fino a raggiungere finalmente la prima parete rocciosa su cui si trova una targhetta metallica che indica l’inizio della ferrata con un teschio (di un animale) per mettere in guardia i più sprovveduti. Qui c’è abbastanza spazio per indossare l’imbracatura e aspettare, se ci sono più persone, che tutti partano.
Ferrata
Ci aspetta subito una bellissima ma dura parete verticale di circa 15m dove, nella parte superiore, prende la forma di un camino ed una volta superato un breve sentiero misto tra rocce ed erba ci porterà al secondo tratto che sarà una semplice cresta rocciosa.
Nella terza parte troviamo una fessura nella roccia obbligandoci a procedere in spaccata per un paio di passi.
Un paio di tratti attrezzati più avanti, a circa metà percorso, troviamo tra la vegetazione la Sella del Candidato; una volta superata ci aspettano due pareti verticali molto impegnative. Proseguendo ancora un po’ tra sentieri e parti attrezzate incontriamo una deviazione per il sentiero CAI 152 che porta a Pian della Bala che ignoreremo per seguire i bolli rossi della ferrata fino a raggiungere un spuntone roccioso dove è ancorato il ponte sospeso, il pezzo più caratteristico della ferrata.
Passato il ponte si salgono un po’ di roccette fino a raggiungere, a mio parere, la parete più difficile dell’intera ferrata e che sarà anche la fine della salita.
Potete trovare qui una guida più precisa:
Ferrate365
Discesa
Arrivati in cima all’ultima parete il sentiero procede verso il monte Boccaor e ci da due possibilità per raggiungere il parcheggio:
– al bivio andando a destra, una volta raggiunto il sentiero CAI 152, si procede fino a trovare sulla destra il sentiero CAI 153 che porta fino a San Liberale (sconsiglio perché il sentiero è molto ripido e stretto);
– al bivio andando a sinistra si procede per un sentiero affiancato da una trincea cha arriva fino alla strada provinciale 141, da qui si scende per il sentiero CAI 151 fino a San Liberale.
Note
Consiglio di percorrere questa ferrata in primavera (se non c’è più neve sul percorso) o in autunno per via dell’esposizione a sud, quindi per evitare il troppo caldo che ci può essere in estate (tranne nelle prime ore del giorno).
L’avvicinamento è abbastanza duro e da prendere con calma per non essere già stanchi per l’inizio della ferrata.
Sconsiglio inoltre di intraprendere questa escursione a tutti coloro che soffrono di vertigini e hanno paura del vuoto.



Esperienza esaltante e motivante … assolutamente da rifare …
Ottimo percorso, ottima guida…
Renato
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