Presentazione
Itinerario non particolarmente difficile e che regala degli scorci da favola dapprima ai Pian, un piccolissimo gruppo di case e una chiesetta, e poi sul torrente Senaiga e alla cascata del Salton.

Località di partenza
La località di partenza è San Donato (BL) e lo si può raggiungere eslusivamente da Lamon tramite:
Via Borda seguendo le indicazioni per l’albergo-ristorante “Al Tajol”;
Via Crosere Molin Pian partendo da località Costa.
Io ho percorso la strada che parte dalla località Costa che si presenta stretta in alcuni tratti, da percorrere adagio visto il viavai dei residenti (per chi non fosse abituato alla strade strette di montagna sconsiglio di andare).
Qui sotto le coordinate del parcheggio.
Coordinate GPS

Complessità dell’escursione

Difficoltà tecniche

Difficoltà ambientali

Esposizione

Difficoltà per bambini
Dettagli dell’escursione
Durata: 02:36
Lunghezza: 6697m
Altitudine max: 872m
Altitudine min: 528m
Dislivello+: 540m
Cartina Tobacco: 023
Luogo: Vette Feltrine
Trekking
Il percorso inizialmente è tutto in discesa su strada asfaltata per i primi 350m fino ad arrivare ad un gruppo di case tipiche della zona dove si trova l’unica fontana con acqua potabile.
Da qui la strada diventa sterrata anche se a tratti si trovano ancora parti asfaltate. Dopo 1,45km si arriva ai Pian, un piccolissimo terreno pianeggiante mantenuto davvero bene dove si trovano un gruppo di case e una chiesetta costruita nel 1935 dove ancora oggi vengono celebrate funzioni religiose.
Proseguendo ancora un centinaio di metri ecco le ultime case prima del sentiero dove c’è anche un tavolo coperto dove potersi fermare e godere del rumore del Senaiga e mangiare qualcosa.
Il sentiero vero e proprio scende subito con una forte pendenza poiché bisogna arrivare sul fondo valle; un paio di curve ed ecco il primo ponte sospeso.
Un cartello indica che il passaggio è consentito ad un massimo di 4 persone contemporaneamente distanziate 2m l’una dall’altra ed è obbligatorio tenersi al corrimano vista la pendenza. Per chi ha paura dell’altezza lo sconsiglio inoltre se si va veloci il ponte tende a traballare.
Proseguendo il sentiero tende ad essere bagnato e pieno di fango quindi attenzione a non scivolare dato che non ci sono parapetti o corde su cui tenersi.
Poco più avanti ci sono 3 rampe di scale in metallo che finalmente ci portano sul fondo valle dove scorre il torrente Senaiga; qui la temperatura cala visto che gli alberi fanno passare pochissimi raggi solare e l’acqua ghiacciata rinfresca tutto il sottobosco.
Passato il primo ponte sospeso in legno si va nella parte nella parte sinistra della valle. Gli alberi, grazie all’umidità, sono avvolti dal muschio facendoli più vecchi di quel che sono in realtà; a me personalmente sembrava di essere in un’isola di Jurassic Park.
Più avanti su un albero si trova un cartello dove spiega che in epoca romana quello fosse una via di commercio, la strada Claudia Augusta. Dall’altra parte della valle in alto tra le fronde degli alberi si può scorgere un muretto a secco su una cengia che veniva usato come rifugio per poter difendere la strada più sotto.
Passato anche il secondo ponte sospeso in legno (e anche l’ultimo) il sentiero sale sul versante destro della valle dove si trovano le indicazioni per la cascata e per la “grotta dell’acqua nera“.
Al bivio si svolta a destra per andare a vedere la grotta; il sentiero è esposto.
Scavata da un torrente sotterraneo è stato provato negli anni 30 che la grotta è in comunicazione con le Grotte di Castello Tesino a qualche chilometro di distanza; Probabilmente parte di quest’acqua proviene dal gruppo di Cima d’Asta. Negli anni 70 sono cominciate le esplorazioni subacquee e ad oggi sono strati esplorati 1600m superando tre impegnativi sifoni e tanti altri passaggi difficili.
Tornando indietro fino al bivio si prosegue seguendo le indicazioni per la cascata (non troppo visibili” fino a raggiungere una cengia esposta, probabilmente la stessa che percorrevano i romani. Il sentiero poco dopo comincia nuovamente a scendere fino a trovare un piccolo laghetto con una cascata particolare.
Ancora qualche decina di metri e si arriva finalmente alla cascata del Salton.
Con i suoi 30m di salto si presenta meravigliosa, incastonata nel centro dell’anfiteatro che ha scolpito nei secoli. Se l’acqua non è troppo alta per via delle poche piogge si riesce a scendere per ammirarla da ancora più vicino: attenzione però perché ci si bagna parecchio, ma ne vale la pena.
Il ritorno è uguale all’andata solamente che ora è tutta salita!
Note
Consiglio di percorrere quest’itinerario quando fa fresco, primavera o autunno, perché in estate essendo a bassa quota ed esposto a sud tende ad essere molto caldo nella parte su strada non essendo coperta dalla vegetazione; sconsiglio invece di percorrerlo durante il periodo di disgelo o dopo forti precipitazioni.



Luogo meraviglioso, spiegazioni chiare ed esaurienti, tutto sfiora la perfezione … non resta che partire per testare la sicura veridicità …
Chi ben comincia è a metà dell’opera … Bravissimo …
Renato
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